Mari Rita Parsi ha un curriculum da fare invidia a chiunque eppure, per me, la sua umanità è stata una grande sorpresa.
Conosciuta durante una serata moderata a San Daniele, dal titolo “Il mondo che ruota attorno al corpo delle donne”, ma ancora prima al telefono, mi ha stupito non chiedendomi (come fanno tanti illustri professionisti) di concordare alcuna domanda. Lasciandomi carta bianca e la possibilità di spaziare, cosa che, in eventi di questo tipo (una conversazione a due), reputo fondamentale per sentirmi libera di non seguire un copione, ma il fluire dei pensieri e della serata e gli stimoli che provengono dal pubblico.
Maria Rita Parsi, psicoterapeuta, psicologa, scrittrice e molto altro, non ha voluto facessi l’elenco dei suoi ruoli e svariati incarichi perché, da grande professionista quale è, non ama autoincensarsi.
Durante la nostra conversazione telefonica, sentendo i versetti di mio figlio, ha espresso gioia e mi ha chiesto di portarlo all’evento perché “è bello vedere bambini muoversi intorno anche in queste occasioni. Perché i bimbi portano Vita e non disturbano”. Una visione che mi ricorda le parole tratte dal Vangelo di Marco, ma che, purtroppo, non sempre si concretizza nella realtà.
Capita infatti che, anche in luoghi aperti agli ultimi e ai deboli come le chiese, ci siano persone che storcono gli occhi e guardano di traverso figli e genitori per un versetto, un pianto, un movimento in più.
In chiesa e non solo. Pensare che dovunque, a parole, si sostiene la famiglia, salvo poi farla sentire di troppo o escluderla.
Provo compassione per questi soggetti perché, se hanno dovuto “uccidere” il proprio lato bambino e non sopportano di vedere Vita intorno, sono probabilmente arrabbiati con il mondo e frustrati da risultare un po’ morti dentro.
Ps: no, non sto giustificando i bambini in grado di comprendere cosa fanno che sporcano, spaccano cose e non sono educati (onde evitare fraintendimenti inutili). Comunque, in quel caso, non dipende dai bambini, ma dai genitori che lo lasciano fare senza alcun rimprovero motivato.
Maria Rita Parsi, quella sera, ha parlato oltre un’ora e mezza di letteratura, psicologia, religione, scienza..un fiume in piena, entusiasta ed entusiasmante. Nessuno, pur essendo con tutta evidenza tardi, si è mosso dalla sedia.
Dopo l’incontro, ha spiegato a me e agli organizzatori che dorme quattro ore a notte e raccontato la storia del libro che sta per concludere (una trama davvero avvincente). Questa donna ha un’energia inesauribile, una passione contagiosa, ma, soprattutto, una grande umiltà.
Leggo spesso, su Facebook o sui giornali: “Lavoro qui, lavoro là..”. Persone che magari fanno comparsate saltuarie in tv o a qualche serate e si sentono arrivate. Viviamo in un mondo di “star”…e poi ti ritrovi questa Donna dai capelli color rame che si dona al pubblico in maniera totale, che valorizza te che le sei seduta accanto senza mai voler primeggiare. E ti senti rinata.
Almeno a me è successo così.
Grazie Maria Rita. Persone come te insegnano che la professionalità non è acqua.
Ecco l’intervista integrale (realizzata alle due di notte) per il blog “Una mamma per reporter”:
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