Il sacro fuoco

Non ho mai avuto il coraggio di dichiarare alle persone che professionalmente stimavo le mie opinioni. Mi è sempre sembrato deontologicamente corretto mantenere una certa distanza. Niente aperitivi, niente caffè, niente richieste, niente elemosina di posti, incarichi, mansioni. I treni sono passati negli anni e li ho lasciati passare convinta che un certo tipo di percorso fosse il più sicuro. Ma cos’è, dopotutto, la sicurezza ai nostri giorni? Ho messo a lungo le mie idee in un cassetto in attesa che qualcuno, entusiasta, mi dicesse che era tutto quello che aspettava. Ho sempre sperato di trovare un formatore, un mentore che mi aiutasse a percorrere la strada giusta. E, alla fine, sono diventata la mentore di me stessa. Perché non ho mai smesso di credere. Perché non ho mai perso il sacro fuoco che si è riacceso recentemente, all’improvviso e più forte di prima dopo aver ascoltato l’intervista di una giovane direttrice di una rivista (che non citerò). Ho pensato: che figa! Concedetemi il termine. Una donna, mamma, giornalista che ragiona come me. Esiste e ricopre un incarico così importante. Esiste e la pensa come me sulla leadership. Una di quelle persone con cui un giorno sì che vorrei bere un gingerino (odio il caffè) e stare ore a parlare anche di quando ti senti svuotato, frustrato, di quando sembra che le pacche sulle spalle e i “ma tanto tu sei brava” ti provochino più orticaria che piacere. Perché in fondo nessuno è lì per aiutare te…e perché dovrebbero. Ma invece di incazzarsi è giunto il tempo di farsi sentire. La paura non c’è mai stata, i contenuti non sono mai mancati però…la testa invitava sempre a temporeggiare, a scegliere la “certezza”. Brucio di passione per il mio lavoro, i miei occhi brillano quando posso stare tra la gente con una telecamera e un microfono in mano, ascoltare le loro storie e coglierne l’immensa umanità, farla traboccare dalle mie parole. Perché è quello che so fare. E mentre altri treni passano e non li rimpiango, ho capito che la cosa migliore che posso fare alla mia età è scegliere il meglio per me. Il tempo non torna, quello che tolgo alla mia famiglia deve essere per un progetto di grande valore. Ho scelto di crederci, ho scelto di ardere ancora di sacro fuoco.

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.