Stanotte torna “L’incantesimo del bruco”, con un nuovo podcast dal titolo:
“Fai il lavoro dei tuoi sogni o ti stai accontentando?”
Un tema particolarmente sentito dalla nostra generazione che non è quella dei Millennials e neppure la Z.
Stai facendo quello che sognavi da piccolo? Ti svegli la mattina in preda all’ansia del domani? Vivi diviso tra i sogni e il timore di perdere la stabilità?
Noi degli anni Ottanta siamo cresciuti con il mito del lavoro sicuro e i nostri genitori, quando palesiamo incertezze sul futuro, ci rispondono: “Perché non fai l’insegnante? Il medico? L’avvocato?”. L’idea di mantenere un posto fisso ci ha spesso portato a rimanere in luoghi fortemente competitivi e molto stressanti rinunciando alla stabilità psicologica in virtù di quelle magiche paroline: contratto a tempo indeterminato, sempre più raro, quasi una visione. Farne a meno, in quel momento, avrebbe causato troppi sensi di colpa. La generazione degli anni Cinquanta e Sessanta, però, ci sollecita anche a non fare i pantofolai e abituarci alla flessibilità. Dove si trova, quindi, la verità e, soprattutto, la felicità? Qual è la nostra strada? Esiste la scelta giusta per noi, per valorizzare il nostro potenziale?
Vi è, ai nostri giorni, un chiaro disallineamento tra percorso di studi e richieste che provengono dal mondo del lavoro. Molti mestieri vanno via via scomparendo a causa della digitalizzazione e dell’utilizzo delle macchine.
Viviamo immersi in un mondo sempre più social in cui sei chi appari, ma siamo sicuri che tutti siano come si mostrano?
Quanto inciderà l’identità virtuale sui colloqui del futuro?
State connessi, anche perché risulta ormai impossibile il contrario!
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