Post impopolare. Sta prendendo piede una pericolosa forma di femminismo al contrario o meglio maschilismo al femminile che all’inizio affascina, ma, dopo un po’, onestamente spaventa. Spaventa perché non sarà esaltando presunte caratteristiche maschili delle donne che avremo più diritti e opportunità. Non sarà dicendo: abbasso il rosa, w la donna guerriero, w chi si veste da maschio e fa sport da maschio, chi è sposata è una sfigata, chi ha figli non può più pensare di realizzarsi professionalmente, meglio sole o coi gatti, che avremo pari opportunità e la possibilità di accedere a incarichi di prestigio. Questa cosa del demonizzare la maternità salvo poi incazzarsi perché gli immigrati fanno figli mi lascia perplessa. Perché non proviene, come tanti credono, da chi non arriva a fine mese, ma da chi compra il completino firmato al cane. Credo invece che una donna, per dimostrare di avere carattere, non debba mai scimmiottare l’uomo. Che una donna si possa innamorare e decidere di costruire una famiglia anche se prima la pensava diversamente, in seguito a delusioni e ferite. Meglio “combattere” per un obiettivo che contro qualcuno. Contro gli uomini perché uno ci ha fatte soffrire, contro la maternità per un bambino rumoroso (figlio di un genitore poco educato) e così via. Che senso ha? Ma soprattutto, a che risultati porta per noi donne?