Qualsiasi cosa accade, è colpa di mammà.
Mamme, fatevi la corazza perché, dal momento in cui partorite, qualsiasi cosa accadrà nella vita dei vostri figli sarà responsabilità vostra.
Dalla nascita fino al matrimonio (e oltre).
Se è mammone/a perché è mammone/a, se è educato/a perché educato/a, ma forse troppo buono/a,
se è capriccioso/a perché è capriccioso/a e forse viziato/a.
Se non mangia perché lo/la avete allattato/a a lungo,
se lo allattate ancora perché è un vizio, etc, etc.
Insomma, care mamme, se avete scelto di fare un figlio e pensavate che il problema principale fossero le notti insonni, vi sbagliavate.
Il problema principale è sputare pallini (con gioia) e sentire sempre qualcuno che, in tv o nella vita reale, vi vuole insegnare “il mestiere”, ma senza viverne le emozioni e le difficoltà giorno dopo giorno.
Per una madre il sacrificio non esiste perché ama suo figlio, ma risulta un sacrificio sentirsi sulla testa, tutta la vita, la spada di Damocle di coloro i quali sono pronti a fustigarla se sbaglia qualcosa.
Le mamme forti, alla lunga, si fanno la corazza, ma i danni che si creano alle mamme più fragili sono devastanti, non per niente molte cadono in depressione dopo il parto e si sentono sole e isolate.
Quello che mi fa arrabbiare è che una società civile dovrebbe rispettare il ruolo della madre, valorizzarlo, invece di appioppare sempre etichette che, alla lunga, feriscono.
Perché, quando diventi madre, i commenti sulla tua persona, estetica, professionalità ti scivolano addosso, ma quello sul tuo essere madre resta un nervo scoperto.
Provate a mettervi per un giorno nei panni di una madre, a guardarvi con gli occhi con i quali vi guarda il mondo senza conoscere vostro figlio, la vostra vita.
A chi non è capitato di essere squadrata per il pianto del proprio piccolo, a causa del sonno o per qualcosa di non preoccupante, che voi comprendete immediatamente, ma gli altri no?
Questo perché, nei confronti delle madri, manca empatia. E fioccano confronti. Sempre.
Perché tizia è brava perché fa così, perché pincopalla riesce ad essere anche una super moglie e curarsi, a pulire la casa..
Ma a cosa servono questi discorsi sterili che sentiamo continuamente dovunque? Al nulla più assoluto.
Se non a fare sentire una madre INADEGUATA.
Quante volte, mamme, vi hanno fatte sentire, anche non volendo, inadeguate?
Sappiate che non lo siete perché VOI, sì dico proprio a VOI, siete IL MEGLIO per i vostri figli.
Perché i vostri figli vi hanno scelto. Perché solo voi sapete riconoscere il loro malessere dagli occhi.
Quindi continuate ad essere la madre di cui vostro figlio ha bisogno.
E fatevi la corazza, non fatevi ferire dai commenti e dagli sguardi di disapprovazione altrui.
Lavorare e avere il senso di colpa di lasciare tuo figlio;
non lavorare e avere il senso di colpa di non contribuire al bilancio familiare;
metterlo nel boxe per andare in bagno o a farsi la doccia e sentirsi in colpa a lasciarlo davanti alla tv;
tenerlo nel letto a dormire con voi per riposare qualche ora e sentirsi in colpa di non averlo abituato da subito con il lettino.
Dubbi dati dalla non esperienza e dalla domanda delle domande, che ogni mamma si pone: “Starò facendo la cosa giusta?”.
Quindi, quando giudicate una madre, pensate al carico da 90 che si porta, ai giudizi che già dà a se stessa. E smettete.
E voi, care mamme, sappiate che solo il futuro potrà darvi le risposte, ma nessuno si prenderà la responsabilità delle vostre scelte o l’effetto dei consigli, qualora si rivelassero sbagliati.
Quindi seguite il vostro Cuore e il tempo vi dirà se avevate ragione, se i vostri figli hanno recepito l’amore che avete trasmesso e se sono diventati persone perbene.
A volte si pensa che le etichette riguardino solo razza, religione e sessualità, ma non è così.
Una cosa, però, è certa: ne faremmo tutti volentieri a meno.