Storia di una regista che ha il Friuli Venezia Giulia nel cuore e…nel suo primo film
Cosa accade nello spazio di mezzo tra i propri sogni e la loro concretizzazione?
E’ quello che racconta Ruth Borgobello*, regista italo-australiana, nel film “The Space Between”, attualmente al cinema in Friuli Venezia Giulia, nelle sale nel resto d’Italia dal 4 maggio.
Per uno strano caso del destino (anche se io, essendo credente, al destino credo meno) tutte le storie che racconto ultimamente si materializzano nel momento opportuno: il momento delle domande e delle risposte. E’ come se fossero lì, apposta per me e per tanti come me che ancora sognano, non si arrendono, che questa nostra bellissima e bistrattata Italia la vogliono migliorare e non abbandonare.
Ruth Borgobello (cognome originario di Tarcento) l’ha scelta per ambientarvi il suo primo film che parla dello spazio che intercorre anche tra la perdita di una persona cara e l’incontro con una che ti fornisce un’altra angolazione dalla quale guardare il mondo, fino alla nascita di un sentimento.
“The Space Between” ha fornito significativi spunti a numerosi giovani che, mi ha raccontato Ruth prima della proiezione a Gorizia, le hanno scritto subito dopo averlo visto perché, a volte, basta qualcuno che ti fornisca stimoli, ti faccia riflettere e analizzare le cose con lucidità per cambiare approccio, anche se ogni modifica dipende da noi, dall’essere pronti a coglierlo, quel cambiamento.
Nel cast: Flavio Parenti, il protagonista nel ruolo di Marco (già visto in “To Rome With Love” di Woody Allen, “Un medico in famiglia” e in molti altri film per il cinema e la televisione), la rivelazione australiana Maeve Dermody che interpreta Olivia, Lino Guanciale (l’amico Claudio), attore che ha riscosso recentemente un’enorme successo con “La porta rossa”, già visto in “La dama velata”, “L’allieva” e “Che Dio ci aiuti”, Fulvio Falzarano, Marco Leonardi, Giancarlo Previati, Ariella Reggio, Antonietta Bello (nel ruolo di Emilia, fidanzata, nella vita e sul set, di Claudio, alias Lino Guanciale), Patricia Mason, Alberto Torquati ed Elettra Dallimore Mallaby.
Perfetta la scelta degli attori, Flavio Parenti è riuscito a cogliere l’essenza del personaggio di Marco e a trasmetterla al pubblico, a far percepire il suo dolore, anche senza parole.
Maeve Dermody è, invece, una ventata d’aria fresca, dalle sembianze dolci e delicate.
Due mondi così diversi si attraggono e finiscono per completarsi in questo film che, siamo sicuri, sarà solo il punto di partenza per Ruth, perché quando c’è l’entusiasmo di mezzo non si può che trasmetterlo con i frutti del proprio lavoro.
Godetevi il trailer e, poi, il film al cinema:
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*[Photo Ruth Borgobello: da FB]