KARIN PROIA: mamma, regista, attrice. La determinazione di una ragazza di provincia.
*Karin Proia ha un sorriso contagioso e grandi occhi scuri. E’ una donna bellissima eppure semplice. Dal vivo ancora più bella che ne “Le tre rose di Eva” dove interpreta, dalla prima stagione, il ruolo di Marzia Taviani, sorella di Aurora (alias Anna Safroncik).
E’ una madre. Questo dettaglio emerge fortemente nel suo film “Una gita a Roma”, autobiografico, nel quale racconta l’avventura di due bambini, Francesco (interpretato da Libero Natoli) e Maria (la piccola Tea Buranelli, sua figlia, per la prima volta sullo schermo), alla scoperta di Roma, proprio come me la mattina del 18 aprile, in occasione della conferenza stampa.
Per una ragazza di provincia, l’arrivo nella grande città fa sempre un certo effetto. Un po’ spaesata, osservi con occhi meravigliati tutto ciò che ti accade intorno. I monumenti, il traffico, i colori, le luci, le persone, la vita.
Questa sensibilità, questa delicatezza emerge in tutto il film di Karin Proia, tanto che sembra di guardare Roma con lo sguardo stupito di chi la visita per la prima volta.
Meravigliosi alcuni dettagli, come le scene nelle botteghe e le espressioni di Tea e Libero che, con la loro naturalezza di bimbi, hanno trasmesso emozioni senza bisogno di parlare.
Un film indipendente nel quale sia Karin sia suo marito, l’attore Raffaele Buranelli, hanno creduto fortemente, fino ad ottenere, attraverso una scenografia che ha colpito nel segno, la partecipazione di attori del calibro di Claudia Cardinale e Philippe Leroy nonché la colonna sonora di Nicola Piovani, già Oscar per “La vita è bella”.
Una storia di coraggio la loro, una scommessa (il primo progetto importante di “C’è”, la casa di produzione fondata dalla coppia), con un felice epilogo nonostante le difficoltà iniziali nel reperire finanziamenti.
Il film ha ricevuto il patrocinio di Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica – e la Nomination “Best Show” e “Best Debut Film”, nonché la vittoria come “Miglior Film Straniero” al Female Eye Film Festival di Toronto 2016.
Nel ruolo di se stesso appare anche Phil Palmer, chitarrista jazz e rock britannico.
Karin, la ragazza di Latina, ha fatto strada, ma senza perdere se stessa.
Ecco perché è Lei la prossima storia di entusiasmo e di talento del mio blog “Una mamma per reporter”.
Ascoltatela qui:
*[Foto Karin Proia: tratta da Fb]
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